LED E AMBIENTE “Luce solida” per un futuro ecosostenibile
La Sgaravatti Plant continua la sua evoluzione nel campo delle luci a LED, sempre di più il tema della salvaguardia dell’ambiente e del risparmio energetico sta diventando di vitale importanza e di fatto le LUCI a LED ricoprono un posto importante verso questa direzione. La Sgaravatti Plant inoltre si sta concentrando nella ricerca di prodotti per il proprio catalogo sempre più in linea con questa filosofia.
Eccovi una prima analisi delle caratteristiche delle LUCI a LED in relazione alle tematiche ambientali e di eco-sostenibilità .
L’illuminazione a LED (LIGHT EMITTING DIODE, cioè diodo ad emissione luminosa) sta avendo, negli ultimi anni un utilizzo sempre più ampio, andando progressivamente a sostituire i sistemi di illuminazione tradizionali, a incandescenza e fluorescenza.
Superate le vecchie lampadine ad incandescenza, anche la successiva soluzione a “basso consumo” delle compatte fluorescenti (CFL- Compact Fluorescent Lamp) sta per essere soppiantata dal LED, tecnologia di illuminazione ad oggi insuperabile quanto a risparmio energetico e di riduzione dell’impatto ambientale.
Le lampade a fluorescenza garantiscono il risparmio energetico ma non il rispetto per l’ambiente: esse infatti, malgrado le normative vigenti e gli sforzi dei costruttori, sono realizzate con l’ausilio di una piccola quantità di mercurio, una delle sostanze più nocive del pianeta.
Diversamente, il LED non contiene sostanze dannose per l’ambiente come il piombo, l’azoto o il mercurio, consente inoltre una riduzione dei consumi energetici fino al 75%, una migliore qualità dell’illuminazione, l’ottimizzazione dell’efficienza energetica e la conseguente riqualificazione dell’ambiente.
Ad avvalorare la stima consideriamo il rapporto del 2012 del Pacific Northwest National Laboratory (PNNL) del dipartimento di Energia: i diodi a emissione luminosa sono una tecnologia in rapida evoluzione che diventerà ancor più energicamente efficiente di quanto è ora nel giro di pochi anni e Marc Led Better del PNNL ha dichiarato: “La nostra analisi indica che i progressi tecnologici nel prossimo futuro aiuteranno le persone che fanno uso di queste luci a mantenere un ridotto impatto sull’ambiente”. Il rapporto ha confermato che per tutto il ciclo di vita la lampada LED mantiene un divario in continua progressione rispetto a tutte le altre tecnologie in uso e questo vantaggio è destinato ad una crescita importante, fino al 50%, in questi anni.
L’istituto di ricerca ha rilevato che la differenza tra le prestazioni ambientali complessive tra le due lampadine ad alta efficienza, LED e CFL sia in gran parte determinata dall’energia e le risorse.
Si stima che l’adozione su vasta scala di questa tecnologia porterebbe, per l’anno 2025, a una diminuzione di 300 milioni di tonnellate di CO2 per anno.
Qui di seguito, sono riassunte le caratteristiche principali della sostenibilità del LED
Risparmio energetico: a parità di potenza assorbita, il LED produce un flusso luminoso di circa cinque volte superiore a quello delle lampade tradizionali. Questo porta ad avere un risparmio in termini energetici di circa l’80%, rispetto alle lampade a incandescenza o alogene, del 70% rispetto a quelle a ioduri metallici e del 40% rispetto a quelle fluorescenti.
Scarso calore sviluppato: come abbiamo accennato in precedenza, l’elevata efficienza di questa tecnologia sembra sia dovuta anche al fatto che solo una piccola parte dell’energia assorbita è dissipata sotto forma di calore. I LED generano una quantità di calore pari al 10% rispetto a una lampada a filamento.
Bassa potenza richiesta: al contrario delle lampade tradizionali, i LED hanno bisogno di una quantità di corrente decisamente inferiore. Questo rende possibile alimentare questa tecnologia con energie rinnovabili.
Lunga durata: per le lampade a LED è stimato un ciclo vitale di circa 50.000 ore per blu e bianco e 10.000 ore per i monocromatici. Questo gli permette di superare abbondantemente i limiti delle lampadine a filamento (1.000/1.500 ore), di quelle a scarica (4.000 ore) e di quelle fluorescenti (circa 7.000 ore). I LED, inoltre, mantengono il 70% dell’emissione luminosa iniziale ancora dopo 30.000 ore. Con ciò non è detto che bisogna necessariamente sostituirli dopo tale periodo, se tale riduzione non crea eccessivi fastidi si possono tranquillamente utilizzare fino alla completa perdita di luminosità .
Risparmio sui costi di manutenzione: avendo un’elevata durata di vita, la manutenzione risulta diluita nel tempo.
Resistenza agli urti e alle sollecitazioni: i diodi sono meccanicamente resistenti e se cadono a terra, anche a caldo, non si danneggiano.
Dimensioni e peso ridotti: permettono di progettare apparecchi compatti e di ridotta profondità , quindi sono una soluzione più versatile per dispositivi portatili e accensione a freddo, visto che, al contrario delle lampade fluorescenti, i LED hanno tempo di accensione pari a zero. Le dimensioni ridotte consentono disposizioni spaziali prima impensabili, come ad esempio l’integrazione all’interno di elementi architettonici.
Sostenibilità dall’inizio alla fine, cioè dalla produzione allo smaltimento, in quanto una volta esauste, queste lampade non contengono nè i fosfori 49 contenuti nei tubi fluorescenti, nè gas pericolosi come i vapori di mercurio, altamente tossici e in grado di provocare gravi forme di inquinamento del suolo e delle acque.
Per questo i LED costituiscono la vera alternativa per l’illuminazione del prossimo futuro sia in ambito domestico che professionale.